Torino è la mia città natale. Dove abito.
Torino è una città misteriosa, affascinante, bella nella sua semplicità.
Torino è una città che scopri con il tempo, non si mostra tutta, subito.
Nel suo carattere a tratti introverso, un pò lunatica ma raggiante allo stesso tempo un pò mi riconosco.
E’ forse paradossalmente è proprio per queste similitudini che non ci siamo subito capiti.
E’ stato un amore che è maturato con il tempo, frutto di una lenta comprensione di quel suo carattere apparentemente difficile.
Ho voluto ritrarre Torino come la vedo e la percepisco, dal punto della città che più considero Casa Mia : la collina.
Ho voluto cercare, forse inconsapevolmente, un momento che rispecchiasse chi sono, il mio carattere, la mia vita vissuta fino a quel momento .
La nebbia che per me assume un duplice significato: il fascino del mistero e dell’ignoto ma allo stesso tempo le preoccupazioni della vita di tutti i giorni.
La Mole , il faro, il punto di riferimento della città, che rappresenta tutte le certezze che dimorano dentro la mia anima e che rappesentano le persone a cui voglio bene.
Le montagne che svettano maestose : un limite attraverso il quale non si può vedere oltre o un punto dal quale poter scorgere l’infinito?
E poi la città in basso, le case, i camini fumanti di mattina d’inverno, i preparativi per una nuova giornata ,le luci delle case accese, il luogo sicuro in cui poter ritornare a casa, tra la nebbia, al riparo dal freddo, dalle paure e dall’incertezza.
I lunghi viali di Torino illuminati tracciano due strade, evidenti, che sembrano però finire nel nulla. Ne deriva questa sensazione di smarrimento dovuta forse da un punto di vista di osservazione troppo lontano o dalla presa di consapevolezza sul futuro che nessuno può predirre e vedere con certezza.
A casa Mia, ho ritrovato me stesso.
Torino, dicembre 2020
A presto per un nuovo viaggio,
Matt